L’itinerario è un percorso di andata e ritorno che consente di visitare la città di Amalfi, la Valle delle Ferriere e la Riserva Naturale Orientata che si trova al suo interno.
E’ uno dei trek più noti in Costiera Amalfitana sia perché alla portata di tutti, sia perché è quello che meglio consente di conoscere il territorio dal punto di vista storico e naturalistico.
Il luogo di inizio è Amalfi Centro, dove è quasi impossibile parcheggiare l’auto.
Amalfi però è agevolmente raggiungibile con i trasporti pubblici ed, in particolare, con i traghetti in partenza da Salerno, Positano e località intermedie, che assicurano puntualità e piacere di viaggio.
I traghetti sono attivi da aprile ad ottobre.
Negli altri periodi bisogna far uso dei bus della SitaSud Trasporti.
Il trek inizia in Piazza Flavio Gioia, che è anche il capolinea di bus e traghetti.
Da questa piazza bisogna proseguire per il Corso principale fino al Museo della Carta per poi prendere la stradina in salita sulla destra che, dopo pochi metri, immette sulla scala a sinistra corrispondente al Sentiero CAI325.
Da questo punto, bisogna proseguire seguendo la segnaletica CAI fino alla Riserva Naturale di Valle delle Ferriere, che si trova all’estremità del Sentiero 325.
Terminata la visita della Riserva bisogna far ritorno ad Amalfi percorrendo in senso contrario lo stesso sentiero 325.
Descrizione più analitica sul Trailbook
L’itinerario offre moltissimi punti di contatto con la gloriosa storia di Amalfi, che anticamente comprendeva tutto il territorio dell’attuale Costiera Amalfitana.
Inizia in Piazza Flavio Gioia, dove si incontrano la statua di Flavio Gioia, l’amalfitano che inventò la bussola, e l’Arsenale della Repubblica, dove venivano realizzate le navi amalfitane (le galee).
A pochi passi, si trova la Piazza Duomo, dominata dall’imponente Cattedrale di Sant’Andrea Apostolo, dove sono custodite le spoglie dell’Apostolo Andrea.
Risalito il corso principale, realizzato agli inizi del 1900 a copertura del fiume Canneto, si giunge al Museo della Carta, che si consiglia di visitare perché al suo interno si può assistere al processo di realizzazione dell’antica carta di Amalfi.
Carta e limoni sono le due produzioni su cui si resse l’economia della città dopo che, nel 1343, un violento trsunami, provocato probabilmente da un’eruzione dello Stromboli, ne distrusse il grande porto.
Si trattava di due produzioni richiedenti grossi quantitativi d’acqua che, fortunatamente, è stata sempre presente in tutte le vallate della Costiera Amalfitana.
E’ per questo che dette vallate furono interamente trasformate mediante la realizzazione di imponenti manufatti (cartiere) circondati da terrazzamenti coltivati a limoni.
La visita della Riserva Naturale Orientata fa capire, con molta sopresa, da dove sgorga tutta l’acqua che arriva ad Amalfi.
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