L’itinerario, definito comunemente il Circuito del Tre Calli, consente di visitare la panoramica vetta del Monte Tre Calli partendo da Bomerano di Agerola e facendo un giro ad anello.
Agerola Bomerano può essere raggiunta comodamente sia in auto che con il trasporto pubblico.
In auto, c’è possibilità di sostare gratuitamente in quasi tutte le vie del centro oppure nel parcheggio di Via Principe di Piemonte, distante circa 300 metri dal punto di inizio itinerario.
I bus del trasporto pubblico partono invece da Amalfi Centro ed impiegano circa 1h per raggiungere Agerola Bomerano.
Le compagnie sono la SitaSudTrasporti e la Fusco/Travelmar.
Sui rispettivi siti web sono pubblicati orari e costi del trasporto.
Il percorso inizia in Piazza Paolo Capasso (m 634), all’angolo tra l’Albergo Gentile e il Bar Naclerio.
Da questo punto bisogna prendere il viottolo a destra lungo il quale corre il Sentiero CAI329.
I primi 40 minuti sono su strada rotabile e scale in pietra.
Raggiunta quota 840 (poco distante dalla rotabile dove si trova una croce in ferro nota come Croce di Paipo), inizia la parte più ripida della salita, che in circa 50 minuti, conduce alla vetta del Monte Tre Calli (1122 m).
Si tratta di un luogo estremamente panoramico.
Dal Monte Tre Calli inizia una passeggiata di quota che in circa 40 minuti raggiunge il Passo di Capomuro (m 1079), riconoscibile per un caratteristico fungo in roccia.
Si prosegue poi lungo la discesa a sinistra, per il sentiero 329C, che a quota 940 diviene una strada asfaltata.
A quota 835, il Sentiero 329C termina in corrispondenza della Croce di Paipo.
Nella curva immediatamente successiva, una bretella di pochi metri sulla sinistra consente di imboccare nuovamente il Sentiero 329, da seguire fino a Piazza Paolo Capasso di Bomerano, dove l’itinerario termina.
Questo itinerario offre numerosi punti di contatto con la storia della Costiera Amalfitana a partire dal periodo greco-romano, in ragione del suo affaccio sull’Isolotto de Li Galli e su Capri.
Secondo gli studiosi, infatti, l’isola de Li Galli o delle Sirenuse (ben visibile durante tutto il percorso) sarebbe quella che ispirò Omero nel noto canto dell’Odissea dedicato all’incontro tra Ulisse e le Sirene (Sirenuse).
Questo ci fa comprendere che la zona era già nota ai greci nel IX sec. a.C..
D’altronde le famose città greche di Paestum e Velia (Elea) sono distanti appena 50 km da Salerno.
Il che lascia fondatamente presumere che anche in Costiera Amalfitana ci fossero alcuni insediamenti ellenici.
Capri, invece, come è noto, con Tiberio, divenne la capitale dell’Impero Romano dal 26 al 37 d.C. e molti ritrovamenti stanno dimostrando che diversi aristocratici romani scelsero la Costiera Amalfitana per il loro insediamento nell’area, dando vita a comunità locali ben strutturate.
L’itinerario ci offre tracce evidenti anche dalla storia successiva della Costiera Amalfitana.
I suoi sentieri riconducono all’Antica Repubblica Marinara di Amalfi (839-1145 d.C.), che era un territorio unico da Positano a Cetara, interamente collegato da scale e sentieri montani.
I sentieri di alta quota servivano da collegamento con i territori circostanti (Ducato bizantino di Napoli e Principato longombardo di Benevento e Salerno) ed offrivano una linea difensiva facilmente presidiabile dalle milizie amalfitane.
I passaggi alti di questo itinerario forniscono una visuale ampia di questa linea di confine e del territorio circostante.
La parte bassa dell’itinerario attraversa invece fitti boschi di castagno dai quali si ricava un legname particolarmente pregiato, che costituiva la prima merce di scambio degli Amalfitani con i paesi arabi.
Grazie a questa legna, gli Amalfitani poterono commerciare stabilmente con i popoli d’oriente, ricevendo in cambio spezie, stoffe e pietre preziose, che rivendevano ovunque.
Su questa rete commerciale, agevolata dalla particolare abilità degli amalfitani nella navigazione marittima dopo l’invenzione della bussola ad opera di Flavio Gioia, fu strutturata la ricca e potente Repubblica Marinara di Amalfi, apprezzata e rispettata ovunque nel Medioevo.
L’itinerario racconta infine anche una parte della storia recente della Costiera Amalfitana.
Lungo il suo percorso si possono ancora incontrare greggi di capre, pecore ed alcuni pastori.
La loro presenza dimostra che la Costiera ha resistito al progresso sfrenato, mantenendo ancora intatte le sue tradizioni.
E proprio queste tradizioni la rendono un territorio unico, ancora ricco di valori umani molto apprezzati da turisti di tutto il mondo, in particolare americani ed inglesi, che lo frequentano assiduamente.
L’itinerario inizia e termina ad Agerola, dove c’è ampia scelta di strutture ricettive e della ristorazione.
L’itinerario si sviluppa su scale e tratti di sentiero rocciosi con strapiombi non protetti.
Per tale ragione è classificato di difficoltà intermedia (E) e rende necessario l’uso di scarpe da trekking.
E’ inoltre esposto al sole e va perciò intrapreso con un quantitativo sufficente di acqua oltre che con abbigliamento idoneo.
Comments and Reviews
Read what people think about this trail or give your opinion