L’itinerario è un anello che consente di fare visita alle montagne sopra Scala, particolarmente panoramiche e ricche di boschi di castagno.
Queste montagne custodiscono diverse testimonianze della storia dell’Antica Repubblica Marinara di Amalfi, essendo completamente innervate di scalinate in pietra che le percorrono in lungo ed in largo e che nel Medioevo erano utili, tra l’altro, a raggiungere le sue fortezze di vetta, una delle quali era il Castello di Scala.
Di queste fortificazioni, purtroppo, non è rimasto quasi nulla, ma l’itinerario è certamente tra quelli che più aiutano a capire come era organizzato difensivamente il territorio.
Il trek è adatto solo a persone ben allenate, abituate ad affrontare dislivelli di 1000m ed a camminare su scale.
Non presenta invece particolari difficoltà tecniche, perché corre su sentieri abbastanza larghi ed evidenti.
Le uniche difficoltà derivano dalla mancanza di segnaletica CAI.
E’ perciò fondamentale avere una mappa ufficiale del CAI (acquistabile on line sul sito www.caimontilattari.it) e gli altri strumenti di orientamento, tra i quali, possibilmente, anche un GPS.
La traccia è scaricabile gratuitamente da questo sito, previa registrazione.
L’itinerario corre quasi integralmente su sentieri CAI, e, precisamente, sui sentieri 353, 351, 300 seconda parte, 301.
Tuttavia, in alcuni punti, se ne discosta per raggiungere punti più panoramici o per altre esigenze, come di seguito meglio precisato.
Durante tutto il percorso non si trovano punti acqua e/o di ristoro. Solo nel punto di inizio (Chiesa Santa Caterina) vi è una fontana pubblica dove si possono riempire le borracce.
In realtà, lungo l’itinerario, a Santa Maria dei Monti (1039 m) vi è anche un ottimo rifugio, dove è possibile mangiare e dormire (Rifugio di Santa Maria dei Monti). Questo, però, non è sempre aperto.
Se interessati a fruirne, bisogna contattare preventivamente il proprietario.
L’itinerario inizia a Scala Santa Caterina, una frazione alta di Scala, dove è possibile arrivare in auto o con i bus della Sita Sud Trasporti in partenza da Amalfi centro.
Da notare che non tutti i bus diretti a Scala raggiungono anche le frazioni alte di San Pietro e Santa Caterina.
Se si usa l’auto privata, il parcheggio è a pagamento, nelle strisce blu, lungo la strada.
Il ticket va fatto utilizzando le casse automatiche, che però non sono molto frequenti e non erogano resto.
Alcuni posti liberi si trovano circa 400 m dopo la chiesa, sulla destra. Non ci sono strisce bianche ma nemmeno divieti di sosta.
La prima parte dell’itinerario corre lungo il sentiero CAI 353.
Il punto d’inizio è il Piazzale della Chiesa di Santa Caterina (m 450), dal quale bisogna intraprende la scalinata in leggera discesa in direzione ovest.
Detta scala consente l’attraversamento del vallone senza percorrere la carrabile, che si incontra nuovamente in risalita, dopo circa 400 metri.
Ultimata la scalinata fino alla sovrastante carrabile ed attraversata quest’ultima, bisogna intraprendere la successiva stradina asfaltata sulla sinistra che, dopo circa 200 metri, raggiunge l’innesto della scalinata (munita di rampe carrabili) per Santa Maria dei Monti, alla sua sinistra.
Si prosegue lungo questa scalinata, che va percorsa tutta fino a quota 1039 m, dove, dopo circa 2h dall’inizio del trek, si incontra l’altopiano di Santa Maria dei Monti, riconoscibile per la presenza della statua della madonna e dell’omonimo rifugio, raggiungibile proseguendo per circa 300 m in direzione nord-ovest.
Dal piazzale antistante detto rifugio si intraprende il sentiero 351, che consente di raggiungere in circa 1 ora l’Alta Via dei Monti Lattari (mt. 1158).
In questo tratto il sentiero CAI diventa di difficile individuazione per la totale mancanza di segnaletica e per la presenza di molteplici alternative.
Perciò sarà necessario aiutarsi con gli strumenti di orientamento in montagna (mappa, bussola ed altimetro).
Per l’esattezza il Sentiero 351 proviene da ovest (ossia dal retro del Rifugio) e taglia il piazzale in direzione nord-est, fino a raggiungere la cresta che corre lateralmente all’altopiano, lungo la quale prosegue poi in direzione nord-ovest.
Bisogna quindi percorrere il Sentiero 351 seguendo dette direzioni.
Nei periodi primaverile ed estivo il tutto è ulteriormente complicato dal fatto che la zona è completamente ricoperta da felci ed è perciò ancora più necessaria un’ottima capacità di orientamento.
Il Sentiero 351 non segue sempre la cresta ma, da quota 1090 circa, si mantiene alla sua sinistra, fino ad innestarsi sulla strada forestale, comoda ma poco panoramica, che circuisce la vetta del Monte Candelitto fino all’intersezione con il sentiero 300.
Il nostro itinerario, invece, da quota 1090 m, prosegue lungo la cresta, distaccandosi perciò dal sentiero CAI 351 e percorrendone uno diverso, non CAI, che raggiunge prima, a quota 1138 m, la lapide commemorativa della sciagura aerea che il 17.11.1947 colpì l’aviazione militare svedese, con 25 soldati morti nell’incidente, e poi la pianeggiante vetta del Monte Candelitto (1201 m), dalla quale si possono ammirare panorami che si estendono fino al Vesuvio ed al Golfo di Napoli.
Dalla vetta, bisogna scendere lungo il lato ad ovest fino ad intercettare nuovamente il sentiero 351 e, cioè, la sottostante strada forestale.
Da questo punto, bisogna solo proseguire lungo detta strada in direzione nord-ovest fino a raggiungere l’incrocio con il sentiero 300, a quota 1158 m.
Raggiunto il sentiero 300 (Alta Via dei Monti Lattari), bisogna percorrerlo per circa 1 km con direzione Punta Campanella (sud) fino alla successiva intersezione con il Sentiero 301, in località Monte Rotondo (1023 m).
Da questo punto, bisogna percorrere detto Sentiero 301 in direzione Santa Maria dei Monti (inizialmente nord-est, e, dopo alcune centinaia di metri, sud-est) per circa 1 h, fino a raggiugere il punto più panoramico dell’itinerario, ossia il Belvedere Mustaculo (1005 m).
Prima di raggiungere il Belvedere si passa per l’incrocio tra il sentiero 301 ed il sentiero 353. Quest’ultimo conduce al Rifugio di Santa Maria dei Monti.
Il Belvedere Mustaculo si raggiunge invece proseguendo per il sentiero 301 e, precisamente, camminando lungo la recinzione che delimita la Valle delle Ferriere.
Detto Belvedere è senza dubbio il luogo ideale per una sosta panino.
Dallo stesso si possono infatti ammirare panorami unici su Amalfi, Ravello e l’intera Valla delle Ferriere di Amalfi-Scala.
Terminata la visita del Belvedere, bisogna tornare indietro perché questo itinerario non prevede passaggi EE.
Dal Belvedere Mustaculo sarebbe infatti possibile scendere verso Scala senza far rientro a Santa Maria dei Monti, ma il sentiero si fa molto complicato ed esposto e non è assolutamente adatto ad escursionisti non esperti.
Per restare in difficoltà E, bisogna quindi tornare indietro per il sentiero 301, ma senza dover necessariamente raggiungere l’incrocio con il 353.
A metà strada (precisamente, nell’altopiano con i tronchi scavati ad abbeveratoi per animali), volgendosi a destra si intravede nitidamente il Rifugio di Santa Maria dei Monti ed un sentiero non CAI per arrivarvi.
Bisogna intraprendere questo sentiero, che, passando per l’alveo, conduce al Rifugio ed immette direttamente sul sentiero CAI 351.
A questo punto, fatta una breve visita al Rifugio se aperto, bisogna proseguire in discesa lungo il Sentiero 351.
Detto Sentiero 351 in questa parte è costituito da una scalinata molto evidente che, tuttavia, in qualche punto non è ben mantenuta.
Perciò va percorsa con cautela, soprattutto nella parte più alta.
Bisogna restare sul sentiero 351 fino a quota 660 m, dove si incontra una scalinata sulla sinistra non percorsa da alcun sentiero CAI.
Il nostro itinerario prosegue lungo detta scalinata, che conduce nuovamente a Santa Caterina di Scala passando per stradine cittadine.
Tuttavia, chi non ha necessità di far rientro alla frazione Santa Caterina perché, ad esempio, non deve recuperare l’auto, può proseguire lungo il sentiero 351 fino al Borgo Pontone (300 mt), se non addirittura fino ad Atrani (5 m), così da portarsi in località meglio servite dai bus della Sita Sud Trasporti per il rientro a casa.
In fase di stesura. Mi scuso per l’inconveniente.
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